Una raccolta di racconti scritti da Gian Mario Villalta per la prima volta nel 2000 e che vede la luce soltanto adesso. Approda infatti proprio oggi, 17 febbraio, nelle librerie “Parlare al buio” (Sem), un carosello di personaggi che va dai furbi e alle disadattate di ieri e di oggi, raccontando di buone e spaventati, di preoccupati e convinte, con il lavoro, il sesso e i suoi sogni accesi che riprende la poetica di molta dell’opera dello scrittore, tra cui i precedenti libri, ancora di Sem, “Bestia da latte” e “L’apprendista“: uno sguardo immersivo su una provincia investita e sconvolta in pochi decenni da un’ondata di mutamenti.
Villalta è direttore di Pordenonelegge.
Come commenta lo stesso autore, nella postfazione del libro, «per l’arte dello scrivere la sostanza, alla fine, è sempre la stessa: trovare la forma che permetta la coesistenza di forze contrastanti. Nel mio caso si trattava della felicità per la fine oramai certa del mondo contadino e del dolore causato da questo medesimo evento: felice che un mondo di doveri e sacrifici, orizzonti esigui e ottusità se ne fosse evaporato in pochi decenni e allo stesso tempo bruciante il dolore per la perdita, tremenda come un’amputazione, di quell’appartenenza a campi e alberi, fossi, animali, feste, rituali, abitudini, che avevo maturato nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza. In un decennio, a cavallo degli anni Settanta, arriva la modernità, anzi l’attualità, che porta nuovi lavori, vestiti, comportamenti, denari, abitudini e lascia una ferita profonda nel tempo dell’esistenza di tutti. Come raccontarlo? Diciamo che ci provo da vent’anni. Allora ci provavo per la prima volta».
Dalle soglie del nuovo secolo, i racconti di Gian Mario Villalta – che è anche direttore artistico di Pordenonelegge – sono uno sguardo al passato prossimo che oggi, a vent’anni dall’inizio delle vicende narrate, può farci comprendere meglio chi siamo stati, chi siamo e chi potremmo, forse, ancora essere.
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Entra nel vivo la 2a edizione del Premio Umberto Saba Poesia, promosso dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Trieste con Lets e con Fondazione Pordenonelegge, con il patrocinio inoltre della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Dedicato alla poesia italiana edita in volume, il Premio lancia il conto alla rovescia per le fasi cruciali della sua celebrazione, anche quest’anno prevista in concomitanza con la Giornata mondiale della poesia, il 21 marzo. Nel frattempo, l’attenzione è puntata su alcuni temi centrali della scrittura poetica, e sul filo rosso che alimenta questa 2a edizione del Premio Saba: «L’esplorazione – spiega il curatore, Gian Mario Villalta – delle potenzialità e del valore aggiunto di un testo poetico attraverso la sua lettura ad alta voce». Intorno a questo ragionamento, nell’ambito di un incontro digitale in programma domani 18 febbraio, fruibile dalle 17 sul canale youtube di Pordenonelegge – al link https://youtu.be/8uYITCQxBQA – si confronteranno il vincitore della 1a edizione del Premio, il poeta Umberto Piersanti, e il critico letterario Roberto Galaverni, coordinati dal poeta, scrittore e direttore artistico di Pordenonelegge, Gian Mario Villalta. Elemento centrale saranno alcune letture dall’opera dello stesso Piersanti e di Umberto Saba, corredate dalle poesie di tre giovani poeti Carmen Gallo, Tommaso Di Dio, Mary B. Tolusso. Ragionamenti che portano a una conclusione enunciata da Roberto Galaverni: «L’abitudine di studiare le poesie per dedurne soltanto i contenuti, seguendo note e noticine, trascurando di curare e discutere la lettura, equivale a visitare una mostra d’arte dove invece dei quadri troviamo appese soltanto le didascalie». Nel corso della discussione emergeranno ipotesi stimolanti per un confronto ad ogni livello. «Dire la poesia – sottolinea Gian Mario Villalta – è sempre un rischio, un mettersi alla prova che coinvolge autori e poeti. Le parole, d’altra parte, non sono mai silenziose, neppure quando le nostre labbra restano chiuse e percorriamo la pagina con la mente. Questa la straordinaria dimostrazione dei più recenti studi di neurolinguistica, che ci portano a guardare alla forma della poesia come ad un’orchestrazione di suoni. Ci siamo disabituati a leggere a voce alta, dimenticando che il momento della verità di una poesia è proprio nella voce con la quale le parole chiedono di essere dette». Info e dettagli sul Premio Umberto Saba poesia nel sito www.pordenonelegge.it
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In copertina, il nuovo libro di racconti di Gian Mario Villalta da oggi in vendita.